venerdì 23 novembre 2007

Conclusioni

Secondo i paradigmi del Costruttivismo la conoscenza non è indipendente dal soggetto che impara, ma è frutto di processi elaborativi individuali che, nascendo dall'interpretazione di informazioni provenienti dal mondo esterno, conducono alla costruzione di un patrimonio di conoscenze unico e personale, perchè nato dalle idee e dagli interessi del soggetto.

Gli ambienti di apprendimento costruttivisti valorizzano la costruzione della conoscenza e si distanziano pertanto dal classico modello di istruzione rigido nel quale si tende a proporre una passiva e lineare trasmissione delle informazioni.
David H. Jonassen, uno dei maggiori fautori del costruttivismo dei nostri tempi, afferma che creare un ambiente di apprendimento seguendo tali concezioni pedagogiche è molto difficile. Lo stesso, in un suo articolo del 1991, fornisce una serie di indicazioni progettuali che un ambiente di apprendimento di questo tipo dovrebbe sempre proporre:
  • Creare contesti concreti nei quali l’apprendimento sia pertinente;
  • Mettere a fuoco approcci realistici per la risoluzione di problemi che riguardano il mondo reale;
  • Il docente è un “allenatore” e analizza le strategie usate per risolvere questi problemi;
  • Gli obiettivi istruttivi devono essere negoziati e non imposti;
  • La valutazione dovrebbe servire come strumento di autovalutazione;
  • Fornire strumenti e ambienti che aiutino i discenti a interpretare le molteplici prospettive del mondo;
  • L’apprendimento dovrebbe essere controllato internamente e mediato dal discente.
Sono passati parecchi anni da quando Jonassen ha dato queste indicazioni, ma la loro validità e applicabilità sembra ancor oggi incredibilmente adattabile a pratiche educative dove didattica e multimedialità si fondono per dar vita a nuovi e più efficaci ambienti di apprendimento.

Calvani, professore di "Tecnologie dell'Istruzione e dell'Apprendimento" presso l'Università degli Studi di Firenze e autore di molte pubblicazioni su tecnologie ed educazione, delinea a sua volta una serie di aspetti che le nuove tecnologie possono produrre nella pratica educativa:

Scheda: Nuove tecnologie e cambiamento educativo


Le nuove tecnologie sembrano favorire alcune modifiche generali nel contesto educativo che nella loro forma più tipica si possono così schematizzare:

  • Spostamento del focus dall’insegnante allo studente:
    l’insegnante riduce la sua centralità, non appare più come il principale detentore del sapere ecc.;il suo ruolo tende a trasformarsi in quello di "facilitatore"..

  • Spostamento del focus dell’apprendimento sul fare:
    le nuove tecnologie favoriscono l'apprendere agendo. Che si tratti di un ambiente di scrittura, di una simulazione, di un ambiente di realtà virtuale esse danno enfasi all'agire in situazione. In questo non sono molto dissimili da altre opportunità che comportano attività di atelier o laboratorio. Possono però rendere "attive" anche cognizioni astratte, che tradizionalmente vengono acquisite solo attraverso il libro.

  • Aumento della motivazione degli alunni:
    è questo forse l’effetto più evidente, secondo alcuni l’unico vero fattore che tiene in piedi l’innovazione tecnologica. Dovunque si introducano laboratori l’attività incontra l'interesse degli studenti (per il carattere di interattività, per la dimensione multimediale ecc..).

  • Risalto alla cooperazione tra alunni:
    la presenza dei computer nella scuola valorizza forme di collaborazione e peer tutoring. Le tecnologie pongono continuamente problemi, da quelli stessi legati al funzionamento, ad altri più specifici proposti dal software; invitano pertanto gli allievi ad appoggiarsi a compagni più esperti, che possono dare consigli utili. (In senso più generale si pensi al fenomeno dei club informatici giovanili, vaste catene di mutua assistenza che si creano spontaneamente).

Anche se questi possono apparire cambiamenti positivi, in realtà nessuno lo è in sé: l'aumento di motivazione degli alunni potrebbe andare di pari passo con una banalizzazione delle attività, il "fare" con un semplice "smanettamento", la cooperazione potrebbe comportare un aumento di gregarismo, una rinuncia ad un pensiero autonomo ecc.


Molti degli aspetti qui citati sono condivisibili e costituiscono, a livello teorico, una buona traccia di lavoro per gli insegnanti che intendano intraprendere nella scuola percorsi didattici innovativi basati sui dettami del costruttivismo. L'innovazione della scuola di oggi è possibile anche adottando tali prospettive, ma mi rendo conto che in tale cambiamento intervengono molti fattori correlati tra di loro come: la ridefinizione delle finalità e dei contenuti, il cambiamento del ruolo di insegnanti ed alunni, i materiali didattici e le strutture interne di supporto.
Sono molti gli aspetti su cui agire per determinare il passaggio da una scuola trasmissiva ad una attiva sul piano dell'apprendimento. Il più importante è senza dubbio legato alla capacità e alla volontà che il singolo docente dimostra nel lavorare con i nuovi strumenti multimediali. Purtroppo, parlo anche per esperienza personale, sono ancora pochi gli insegnanti che intendono contribuire a questo processo di rinnovamento, forse a causa di un atteggiamento conservativo e largamente diffuso, secondo il quale uscire dai tradizionali schemi di insegnamento comporta difficoltà.
Questo forse è vero, ma è proprio a causa di atteggiamenti di questo tipo che si preclude alla scuola la possibilità di rinnovarsi.

3 commenti:

Annalisa La Porta ha detto...

Ciao Claudio,
sai bene che la mia competenza in materia è pressochè nulla...Tuttavia mi complimento con te per la chiarezza dell'esposizione, l'ottima articolazione del progetto e la "smoothness" del lavoro...Non c'e' alcun dubbio: è proprio il tuo blog, è il tuo stile! Complimenti, come sempre...

Corrado Pagano ha detto...

Claudio, come al solito sei stato preciso e dettagliato. Molto chiaro e fruibile nei contenuti. Credo che ti dovrò chiedere in prestito un pò di materiale!

prof ha detto...

Complimenti veramente chiaro, ma perchè non pubblicare tutto in un sito??